Otto e mezzo

Anno:
1963
Durata:
140

Sinossi

Guido è un regista in crisi esistenziale e creativa che non sa decidersi su quale film fare, mentre si scatenano attorno a lui le aspettative di produttori, giornalisti e amici affinché produca un altro dei suoi capolavori. Ma tra affetti, ricordi e bugie, grattacapi sentimentali e questioni spirituali, pieno di complessi e di sogni, Guido si lascia prendere dall’atmosfera da limbo in cui vive, sognando che le donne della propria vita siano tutte insieme presenti e compatibili tra loro, i collaboratori e i consiglieri, gli amici e gli estranei, tutti i personaggi che sfilano tra passato e futuro, tra vivi e morti, tra persone reali e immaginarie, siano alla fine tutti presenti e accettati in un girotondo assurdo e benevolente, perché in fondo la vita non è che una festa.

Note a margine

«Fare un film è come fare un viaggio, ma del viaggio mi interessa la partenza, non l’arrivo. Il mio sogno è fare un viaggio senza sapere dove andare, magari senza arrivare in nessun posto, ma è difficile convincere banche e produttori ad accettare questa idea» (Federico Fellini).

Il film è stato definito una «sgangherata seduta psicanalitica […] disordinato esame di coscienza» (Fellini), «la masturbazione di un genio» (Dino Buzzati) e «una tappa avanzata nella storia della forma romanzesca» (Alberto Arbasino). Diario di bordo di un autore in crisi, con straordinaria onestà intellettuale e visionaria immaginazione visiva e sonora, il film è stato apprezzato soprattutto dalla gente di cinema che ne ha fatto una specie di bandiera e un sempre verde. Girato alle terme di Chianciano, ha vinto due Oscar: per i costumi di Pietro Gherardi, e come miglior film straniero; sette Nastri d’argento: miglior film, produttore (Angelo Rizzoli), soggetto, sceneggiatura, attrice non protagonista (Sandra Milo), colonna sonora (Nino Rota) e fotografia (Gianni Di Venanzo). Il titolo si riferisce al fatto che è stato il suo ottavo film e mezzo (cioè contando Luci del varietà a metà con Alberto Lattuada).

Artistic Cast:
Marcello Mastroianni (Guido) Claudia Cardinale (Claudia) Anouk Aimée (Luisa) Sandra Milo (Carla) Rossella Falk (Rossella) Barbara Steele (Gloria) Nadine Sanders (Nadine) Guido Alberti (Produttore) Madeleine LeBeau (Madeleine) Mario Pisu (Mezzabotta)
Crew:
regia Federico Fellini soggetto Federico Fellini Ennio Flaiano sceneggiatura Federico Fellini Ennio Flaiano Tullio Pinelli Brunello Rondi fotografia Gianni Di Venanzo montaggio Leo Catozzo scenografia e costumi Piero Gherardi musica Leo Ferrè Nino Rota produttore Angelo Rizzoli
Direction notes:
«Fare un film è come fare un viaggio, ma del viaggio mi interessa la partenza, non l'arrivo. Il mio sogno è fare un viaggio senza sapere dove andare, magari senza arrivare in nessun posto, ma è difficile convincere banche e produttori ad accettare questa idea» (Federico Fellini). Il film è stato definito una «sgangherata seduta psicanalitica [...] disordinato esame di coscienza» (Fellini), «la masturbazione di un genio» (Dino Buzzati) e «una tappa avanzata nella storia della forma romanzesca» (Alberto Arbasino). Diario di bordo di un autore in crisi, con straordinaria onestà intellettuale e visionaria immaginazione visiva e sonora, il film è stato apprezzato soprattutto dalla gente di cinema che ne ha fatto una specie di bandiera e un sempre verde. Girato alle terme di Chianciano, ha vinto due Oscar: per i costumi di Pietro Gherardi, e come miglior film straniero; sette Nastri d'argento: miglior film, produttore (Angelo Rizzoli), soggetto, sceneggiatura, attrice non protagonista (Sandra Milo), colonna sonora (Nino Rota) e fotografia (Gianni Di Venanzo). Il titolo si riferisce al fatto che è stato il suo ottavo film e mezzo (cioè contando Luci del varietà a metà con Alberto Lattuada).

Selezione film

La rete degli spettatori porta film di qualità nelle sale e nelle scuole, facendo incontrare il pubblico con registi, sceneggiatori e attori.