Mafioso

Anno:
1962
Durata:
105

Sinossi

Antonio Badalamenti è un capo reparto in fabbrica, lavora a Milano ma è siciliano d’origine. Per le vacanze torna nella terra natìa, non prima però di essere contattato da un dirigente di origini sicule che gli chiede di consegnare un dono a Don Vincenzo, uomo d’onore del paese. Tornato in Sicilia, Antonio riprende contatto con le tradizioni della propria terra e soprattutto con i “picciotti” locali, dei quali faceva parte da ragazzo. Entra presto nelle grazie proprio di Don Vincenzo, il quale lo trova perfetto per un incarico: andare a New York a eliminare un mafioso caduto in disgrazia.

Note a margine

Commedia di Lattuada che è anche un’opera dura e fredda sulla mafia e le sue radici culturali, Mafioso è un film che nasce da due diverse sceneggiature, una di Marco Ferreri (che doveva dirigere il film) e Rafael Azcona – riconoscibile dai tocchi grotteschi come la donna pelosa e la “pupazza” di sabbia – e un’altra di Age e Scarpelli, sovrapposte da Lattuada per raccontare i contrasti geografici tra Nord e Sud, Italia e Stati Uniti; lo scontro neanche troppo nascosto tra la modernità che la cultura siciliana inseguiva negli anni del boom economico e la violenza della tradizione, che agisce sul personaggio di Antonio in modo subdolo, tra coercizione e collusione. Lattuada con intelligenza, infatti, prima di descrivere l’escalation criminale mette in scena una sorta di iniziazione di Antonio alla mafia, che culmina con l’accettazione di vendere le terre del padre a Don Vincenzo a un prezzo irrisorio. Nell’anno di Salvatore Giuliano di Rosi, Lattuada racconta la mafia al presente, come un germe per cui non si hanno ancora gli anticorpi, sfruttando il distacco della sua regia (che Leonardo Sciascia definì “troppo neutrale”) e scotendo gli amanti della commedia italiana tipica e i fan di Alberto Sordi (in quello che è stato giudicato il personaggio più immorale della sua carriera) con un film apparentemente amorale e glaciale, in cui il sorriso è sempre amaro e spiazzante, in cui il delitto è solo un lavoro da compiere e in cui il castigo non esiste, o almeno non in determinati ambienti.

Vincitore del Festival di San Sebastián nel 1963, Mafioso è considerato da Martin Scorsese uno dei migliori gangster movie di sempre. Fu nominato a 2 Nastri d’argento per l’interpretazione di Sordi e per il soggetto di Bruno Caruso. Il tema principale della colonna sonora di Piero Piccioni fu usato da Sordi regista per commentare la scena nel mattatoio di Nestore l’ultima corsa.

Artistic Cast:
Alberto Sordi (Badalamenti) Norma Bengeli (Marta) Gabriella Conti (Rosalia)
Crew:
regia Alberto Lattuada soggetto Bruno Caruso sceneggiatura Rafael Azcona Marco Ferreri Age Furio Scarpelli fotografia Armando Nannuzzi montaggio Nino Baragli scenografia Carlo Egidi musica Piero Piccioni produttore Antonio Cervi produttore esecutivo Dino De Laurentis
Direction notes:
Commedia di Lattuada che è anche un'opera dura e fredda sulla mafia e le sue radici culturali, Mafioso è un film che nasce da due diverse sceneggiature, una di Marco Ferreri (che doveva dirigere il film) e Rafael Azcona – riconoscibile dai tocchi grotteschi come la donna pelosa e la "pupazza" di sabbia – e un'altra di Age e Scarpelli, sovrapposte da Lattuada per raccontare i contrasti geografici tra Nord e Sud, Italia e Stati Uniti; lo scontro neanche troppo nascosto tra la modernità che la cultura siciliana inseguiva negli anni del boom economico e la violenza della tradizione, che agisce sul personaggio di Antonio in modo subdolo, tra coercizione e collusione. Lattuada con intelligenza, infatti, prima di descrivere l'escalation criminale mette in scena una sorta di iniziazione di Antonio alla mafia, che culmina con l'accettazione di vendere le terre del padre a Don Vincenzo a un prezzo irrisorio. Nell'anno di Salvatore Giuliano di Rosi, Lattuada racconta la mafia al presente, come un germe per cui non si hanno ancora gli anticorpi, sfruttando il distacco della sua regia (che Leonardo Sciascia definì "troppo neutrale") e scotendo gli amanti della commedia italiana tipica e i fan di Alberto Sordi (in quello che è stato giudicato il personaggio più immorale della sua carriera) con un film apparentemente amorale e glaciale, in cui il sorriso è sempre amaro e spiazzante, in cui il delitto è solo un lavoro da compiere e in cui il castigo non esiste, o almeno non in determinati ambienti. Vincitore del Festival di San Sebastián nel 1963, Mafioso è considerato da Martin Scorsese uno dei migliori gangster movie di sempre. Fu nominato a 2 Nastri d'argento per l'interpretazione di Sordi e per il soggetto di Bruno Caruso. Il tema principale della colonna sonora di Piero Piccioni fu usato da Sordi regista per commentare la scena nel mattatoio di Nestore l'ultima corsa.

Selezione film

La rete degli spettatori porta film di qualità nelle sale e nelle scuole, facendo incontrare il pubblico con registi, sceneggiatori e attori.