Giuseppe Gaudino

Biografia

Diplomato all’Accademia di Belle Arti di Napoli, frequenta il DAMS, indirizzo Spettacolo, a Bologna. Diplomatosi poi nell’82 al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma in Scenografia, si specializza successivamente in Regia Cinematografica e Televisiva.

Dopo alcuni cortometraggi (In una notte di luna piena), documentari (Antrodoco, una storia per due battaglie), e lavori in teatro in qualità di regista e scenografo, gira il film Aldis, invitato a numerosi festival tra cui i più importanti sono XV Internazionales Forum des Junges Film di Berlino nel 1985, il XII Student Film Award’ Academy of Motion Picture Arts and Sciences di Los Angeles (conseguendo la nomination per il miglior film studentesco europeo), e alla XLII Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, in concorso nella sezione De Sica.

Nel 1988 con il film 00580 Annotazioni per un documentario su Pozzuoli – che viene selezionato al XVIII Internationales Forum des Jungen Film di Berlino – Gaudino inizia un racconto creativo sui Campi Flegrei che si svilupperà poi nell’arco di ulteriori nuovi lavori filmici, documentaristici, radiofonici: Per il Rione Terra, L’Assunta, Verso Baia, Giro di lune: video-trailer per un progetto di film, Là dove bocca, sguardo e cuore s’incontrano. Tra questi anche Calcinacci, un film di 50′ in cui una banda di ragazzini fa a pezzi una città. Vince al Festival di Torino il Premio Spazio Italia e viene invitato al Cinéma du Réel di Parigi e al Festival di Rotterdam.

Nel 1992 firma un ritratto di Gianni Amelio sul set del film Il ladro di bambini dal titolo Joannis Amaelii, animula vagula blandula e inizia il lavoro di produzione e co-sceneggiatura del primo lungometraggio di Isabella Sandri, il mondo alla rovescia, selezionato al Festival di Locarno e a tanti altri festival tra i quali quello di Rotterdam, Karlovy Vary, Torino, San Paolo, e San Pietroburgo.

Dal 1995 al ’97 realizza il film lungometraggio Giro di lune tra terra e mare di cui è anche produttore e co-sceneggiatore. Il film è in concorso alla Biennale di Venezia. Vince numerosi premi (tra cui il Tiger Award al Festival di Rotterdam, e la Grolla d’Oro per la Regia a Saint-Vincent, e il premio come Miglior Regista alla Semana dos Realizadores al Fantasporto) e viene invitato in vari festival in tutto il mondo: 41th San Francisco International Film Festival, 8th Fajr International Film Festival Tehran, Cairo Film Festival, Philadelphia Festival of World Cinema, International Istanbul Film Festival oltre a essere selezionato dai critici della rivista “Variety” per una sezione speciale al 33th Karlovy Vary Int. Film Festival. Alla 14ª Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro nel 2000 a Gaudino viene assegnato il Premio CinemAvvenire (Biennale di Venezia – Ministero della Pubblica Istruzione – ARCA) come “Autore emergente del Cinema Italiano degli anni ’90”. Gira con Sandri nel 1999 La casa dei limoni, un documentario sul sogno impossibile di una bambina palestinese che vive nel campo profughi di Sabra e Chatila in Libano, di tornare nel villaggio di suo nonno, in Israele-Palestina.

Nel 2000 firma la sceneggiatura e produce il lungometraggio di Sandri, Animali che attraversano la strada, l’iniziazione dolorosa di un’adolescente al mondo degli adulti nelle periferie di Roma. Il film viene invitato alla Biennale di Venezia, nella sezione ufficiale “Cinema del Presente”. La Rai collabora alla produzione. Partecipa a numerosi festival e viene distribuito dall’Istituto Luce.

Nel 2001 gira il cortometraggio in animazione Gli Amori di Aldis. Amore 101, 102, 103…, Menzione Speciale al Festival di Torino e invitato al 31° Festival di Rotterdam.

Realizza anche un documentario prodotto da Tele+ sul problema dei ragazzi minorenni albanesi in Italia, selezionato al Festival Internazionale Cinema Giovani di Torino, dal titolo O’ ciuna! (“Oh, ragazzi!”).

Sempre nel 2001 gira il documentario Scalamara, che fa parte della serie prodotta da Nanni Moretti I diari della Sacher ispirata a storie vere dell’Archivio Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano. Invitato alla Biennale di Venezia, racconta il sogno di un ragazzo di 71 anni sempre alla ricerca di sua madre che l’ha abbandonato da piccolo, diventata nell’arco della sua difficile vita, una “chimera” irraggiungibile.

Nel 2003 realizza Materiali a Confronto. Albania 1994 – Italia 2002, un film documentario di 110′ selezionato alla 60ª Biennale Venezia – sezione “Nuovi territori”, sul passato e il presente di un angolo di mondo, un lavoro di sedimentazione delle immagini tra memoria e realtà.

Dal 2003 al 2005 gira con Isabella Sandri un film-documentario prodotto dalla Fandango: Maquilas, sulle fabbriche di frontiera del nord del Messico, a Ciudad Juarez, la città dove vengono ritrovate centinaia di donne uccise e fatte a pezzi, in gran parte proprio operaie delle “maquilas”. Il film è un lunghissimo viaggio nell’inferno da chi viene da una specie di paradiso, quello dei villaggi dei contadini del Chiapas, un paradiso svilito dalle politiche dei trattati del libero commercio. Viene presentato al Festival di Torino, dove vince il Premio Speciale della Giuria e il premio Cipputi, come miglior documentario sul mondo del lavoro.

Dal 2003 al 2008 è impegnato sempre con Sandri nella realizzazione di un film documentario Storie d’armi e di piccoli eroi, girato in Afghanistan sulla vita di un orfano delle “bombe intelligenti” che si salva la vita grazie alla scrittura e ai libri, grazie alla cultura. Le penne contro le bombe per salvare anche con la propria semplice esistenza il futuro del proprio Paese.

Esiste il film-documentario sul lavoro di Sandri e Gaudino dal titolo Les Champs brùlants (“campi ardenti”) di Catherine Libert e Stefano Canepa – Francia 2010, 72′ – prima mondiale al 63° Festival del film di Locarno 2010.

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