Rocco e i suoi fratelli

Anno:
1960
Durata:
170

Sinossi

Rocco Parondi, un ragazzo lucano, dopo la morte di suo padre raggiunge il fratello Vincenzo emigrato a Milano. Nel viaggio porta con sé i fratelli e la madre Rosaria. La famiglia, arrivata in Lombardia, scopre che Vincenzo sta per sposare Ginetta, anch’essa di origini lucane. Dopo perplessità iniziali da parte della madre, la situazione si stabilizza e, non senza fatiche, i due ragazzi sono pronti a giurarsi amore eterno. Ognuno dei fratelli Parondi trova un’occupazione: chi fa l’operaio, chi lavora in una lavanderia, chi dà una mano in casa. Simone si dedica alla box e s’innamora di Nadia, una prostituta, illudendosi, grazie ai soldi guadagnati con gli incontri di pugilato, di riuscire a farle cambiare vita. Nonostante ciò, il ragazzo non riesce a reggere il tenore di vita sregolato e finisce anch’egli per prostituirsi con un ex-pugile. La situazione degenera e Nadia decide di lasciare per qualche tempo Milano. Partito per il servizio di leva, Rocco incontra la ragazza e tra loro nasce un amore sincero. Simone, venuto a saperlo, picchia suo fratello e stupra la ragazza. Nasce così un tira e molla tra i due fratelli e Nadia. Simone inizia ad avere problemi di alcool e debiti. Gli altri fratelli lo scansano, eccetto Rocco che si sente colpevole per la situazione. Proprio per ripianare i debiti del fratello decide di continuare la sua carriera pugilistica e vi si getta con fervore. Mentre sta disputando un incontro decisivo, Simone scopre che Nadia è tornata a prostituirsi e va a cercarla per tentare di redimerla. Nadia lo scaccia, Simone accecato dalla rabbia, estrae un coltello e la uccide. Rocco, in preda alla disperazione, si sente responsabile e offre riparo al fratello assassino. Simone viene però arrestato, denunciato dal fratello Ciro, stanco delle continue offese verso la propria famiglia.

Note a margine

La tragedia, il melodramma e il neorealismo fusi insieme in uno dei più celebri film di Luchino Visconti. Rocco e i suoi fratelli racconta l’emigrazione meridionale nelle roccaforti dell’industria e della produttività italiana – in questo caso Milano – con il metodo tipico dell’autore, mescolando narrazione popolare, archetipi che guardano alla tradizione del racconto italiano (memorabile il finale all’Idroscalo) e quei riferimenti colti e raffinati che costituiscono il background di Visconti: non solo Giovanni Testori, la cui raccolta di racconti I ponti della Ghisolfa fornisce l’ispirazione di base, ma anche Thomas Mann (Giuseppe e i suoi fratelli), Dostoevkij e il poeta Rocco Scotellaro a cui si deve il nome del protagonista. Scritto da Visconti con Pasquale Festa Campanile, Vasco Pratolini, Suso Cecchi D’Amico, Massimo Franciosa ed Enrico Medioli, il film fu il primo sguardo sgradevole e doloroso sui risvolti del boom e della rinascita economica dopo la seconda guerra mondiale, e forse per questo fu osteggiato dalla politica e dalla censura. Con la scusa di una scena di stupro troppo provocatoria, il film ebbe il divieto ai minori di 18 anni (ribadito fino al 1979, quando fu tagliato di più di un’ora per il passaggio televisivo) e l’oscuramento della scena incriminata, con le conseguenti difficoltà di distribuzione. Nonostante questo, il film ebbe molto successo e si diffuse grazie al passaparola e alla vena di scandalo che si portava dietro.

Fu anche uno dei film più premiati del regista: premio speciale della giuria alla Mostra di Venezia (rifiutato da Visconti e dal produttore Goffredo Lombardo per protesta contro il Leone d’oro assegnato a Il passaggio del Reno di André Cayatte) e premio FIPRESCI nella stessa occasione, David di Donatello al produttore, 3 Nastri d’argento (regia, fotografia di Giuseppe Rotunno e sceneggiatura) e Globo d’oro per il miglior film.

Nella stireria in cui lavora Rocco compare anche Claudia Mori, futura signora Celentano.

Artistic Cast:
Alain Delon (Rocco) Renato Salvatori (Simone) Annie Girardot (Nadia) Katina Paxinou (Rosaria) Alessandra Panaro (Franca) Spiros Focás (Vincenzo) Max Cartier (Ciro) Corrado Pani (Ivo) Rocco Vidolazzi (Luca) Paolo Stoppa (Cerri) Roger Hanin (Morini) Suzy Delair (Luisa) Claudia Mori (Lavandaia) Adriana Asti (Lavandaia) Nino Castelnuovo (Nino) Claudia Cardinale (Ginetta)
Crew:
regia Luchino Visconti soggetto Suso Cecchi D'Amico Vasco Pratolini Luchino Visconi Giovanni Testori sceneggiatura Suso Cecchi D'Amico Pasquale Festa Campanile Massimo Franciosa Enrico Medioli Luchino Visconti fotografia Giuseppe Rotunno montaggio Mario Serandrei scenografia Mario Garbuglia musica Nino Rota
Direction notes:
La tragedia, il melodramma e il neorealismo fusi insieme in uno dei più celebri film di Luchino Visconti. Rocco e i suoi fratelli racconta l'emigrazione meridionale nelle roccaforti dell'industria e della produttività italiana – in questo caso Milano – con il metodo tipico dell'autore, mescolando narrazione popolare, archetipi che guardano alla tradizione del racconto italiano (memorabile il finale all'Idroscalo) e quei riferimenti colti e raffinati che costituiscono il background di Visconti: non solo Giovanni Testori, la cui raccolta di racconti I ponti della Ghisolfa fornisce l'ispirazione di base, ma anche Thomas Mann (Giuseppe e i suoi fratelli), Dostoevkij e il poeta Rocco Scotellaro a cui si deve il nome del protagonista. Scritto da Visconti con Pasquale Festa Campanile, Vasco Pratolini, Suso Cecchi D'Amico, Massimo Franciosa ed Enrico Medioli, il film fu il primo sguardo sgradevole e doloroso sui risvolti del boom e della rinascita economica dopo la seconda guerra mondiale, e forse per questo fu osteggiato dalla politica e dalla censura. Con la scusa di una scena di stupro troppo provocatoria, il film ebbe il divieto ai minori di 18 anni (ribadito fino al 1979, quando fu tagliato di più di un'ora per il passaggio televisivo) e l'oscuramento della scena incriminata, con le conseguenti difficoltà di distribuzione. Nonostante questo, il film ebbe molto successo e si diffuse grazie al passaparola e alla vena di scandalo che si portava dietro. Fu anche uno dei film più premiati del regista: premio speciale della giuria alla Mostra di Venezia (rifiutato da Visconti e dal produttore Goffredo Lombardo per protesta contro il Leone d'oro assegnato a Il passaggio del Reno di André Cayatte) e premio FIPRESCI nella stessa occasione, David di Donatello al produttore, 3 Nastri d'argento (regia, fotografia di Giuseppe Rotunno e sceneggiatura) e Globo d'oro per il miglior film. Nella stireria in cui lavora Rocco compare anche Claudia Mori, futura signora Celentano.

Selezione film

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