Giuliano Montaldo

Biografia

Il suo esordio nel mondo del cinema risale al 1950 quando, ancora studente, Carlo Lizzani gli affida il ruolo di protagonista nel suo Achtung banditi! La carriera di attore prosegue con ruoli di grande rilievo in Cronache di poveri amanti di Lizzani, e Gli sbandati di Citto Maselli. Ma la vera passione di Montaldo è la macchina da presa. Dopo alcune esperienze come aiuto, è collaboratore alla regia di Gillo Pontecorvo ne La lunga strada azzurra, Kapò e La battaglia di Algeri. Debutta alla regia con Tiro al piccione (1960), in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia, seguono Una bella grinta (1965), vincitore del Premio Speciale della Giuria al Festival di Berlino e i due film americani, Ad ogni costo (1967) e Gli intoccabili (1969), quest’ultimo presentato in concorso al Festival di Cannes. Con Sacco e Vanzetti (1971) e Giordano Bruno (1974), Montaldo raggiunge un grande successo di pubblico e di critica. Seguiranno L’Agnese va a morire (1977), Circuito chiuso (1978) e Il giocattolo (1979). Nel 1980 Montaldo dirige lo sceneggiato Marco Polo, una grande produzione internazionale, venduto in 76 nazioni e vincitore del prestigioso Premio Emmy come migliore serie televisiva presentata negli Stati Uniti. Negli anni ’80 inizia la sua attività di regista di opere liriche. Ricordiamo la Turandot di Giacomo Puccini, realizzata all’Arena di Verona nel 1983, che ha raccolto un vasto successo di pubblico e di critica e L’Arlecchino a Venezia, primo esperimento mondiale di riprese in alta definizione. Il ritorno al cinema è segnato dai film Il giorno prima (1985), Gli occhiali d’oro (1987), premiato al Festival del Cinema di Venezia con l’Osella d’Oro per la scenografia e i costumi, e Il tempo di uccidere (1989), tratto dal libro di Ennio Flaiano. Negli anni ’90, Montaldo si è prevalentemente dedicato alla regia di opere liriche, tra le quali Il Trovatore (1990) con Luciano Pavarotti, al Teatro Comunale di Firenze, La Bohème (1994) con Placido Domingo, all’Arena di Verona, Un ballo in maschera e la Tosca (1998), quest’ultima successivamente riproposta con grande successo nell’immensa cornice dello stadio Olimpico di Roma. È del 2008 il suo ultimo film I demoni di San Pietrobrugo e del 2009 il documentario L’oro di Cuba, presentato fuori concorso alla Mostra del Cinema di Venezia. Dal 30 novembre 1999 al 30 novembre 2002 Giuliano Montaldo è stato Presidente di Rai Cinema. Nel 2002 è stato nominato Cavaliere di Gran Croce dal Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi.

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