L’intrepido

Anno:
2013
Durata:
104

Sinossi

Immaginiamo che esista un nuovo mestiere e che si chiami “rimpiazzo”. Immaginiamo che un uomo senza lavoro lo pratichi ogni giorno, questo mestiere. E dunque che lavori davvero oltre misura e che sia un uomo a suo modo felice. Lui non fa altro che prendere, anche solo per qualche ora, il posto di chi si assenta, per ragioni più o meno serie, dalla propria occupazione ufficiale. Si accontenta di poco, il nostro eroe, ma i soldi non sono tutto nella vita: c’è il bisogno di tenersi in forma, di non lasciarsi andare in un momento, come si dice, di crisi buia. Immaginiamo poi che esista un ragazzo di vent’anni, suo figlio, che suona il sax come un dio e dunque è fortunato perché fa l’artista. E immaginiamo Lucia, inquieta e guardinga, che nasconde un segreto dietro la sua voglia di farsi avanti nella vita. Ce la faranno ad arrivare sani e salvi alla prossima puntata?

Dalle Note di regia

L’intrepido è ambientato oggi, in Italia. Ma non per respirare “l’aria del tempo”, piuttosto per trattenere il fiato. Da qui la sua anomalia rispetto ai film che ho fatto finora e la sua fedeltà a certe cose che mi stanno a cuore da sempre. In questo senso si può leggere il titolo, che riporta ai fumetti che divoravo da ragazzino. In quel giornaletto c’erano figure illustrate ma io le credevo reali; si narravano storie fantasiose ma io pensavo che la vita fosse quella. E soprattutto aspettavo di settimana in settimana il seguito dell’avventura, per la necessità di un lieto fine.

 

Trailer:
Artistic Cast:
Antonio Albanese Livia Rossi Gabriele Rendina Alfonso Santagata Sandra Ceccarelli
Primary Cast:
Crew:
regia e soggetto Gianni Amelio sceneggiatura Gianni Amelio Davide Lantieri fotografia Luca Bigazzi montaggio Simona Paggi costumi Cristina Francioni scenografia Giancarlo Basili suono Alessandro Zanon musiche Franco Piersanti produttore esecutivo Gianfranco Barbagallo prodotto da Carlo Degli Esposti una produzione Palomar Rai Cinema in associazione con Unicredit con il contributo di MIBAC
Direction notes:
«Il produttore dice che questo film è come una nuvola: mentre lo guardi cambia forma. Forse ha ragione. All'inizio delle riprese l'ho definito una commedia, ma in tanti saranno pronti a smentirmi, anche se si ride parecchio. Perché c'è pure chi si commuove e versa qualche lacrima. L'ho scritto di getto, sul corpo e l'anima di un attore che amo molto e col quale da tempo avevo voglia di lavorare: un soggetto "su misura" ma non troppo, che mi facesse competere col suo talento scoprendone qualche lato nuovo, scommettendo su delle sorprese. E accanto a lui ho voluto due giovani ancora sconosciuti, un ragazzo e una ragazza di vent'anni, che regalassero un po' della loro innocenza agli altri protagonisti. L'intrepido è ambientato oggi, in Italia. Ma non per respirare "l'aria del tempo", piuttosto per trattenere il fiato. Da qui la sua anomalia rispetto ai film che ho fatto finora e la sua fedeltà a certe cose che mi stanno a cuore da sempre. In questo senso si può leggere il titolo, che riporta ai fumetti che divoravo da ragazzino. In quel giornaletto c'erano figure illustrate ma io le credevo reali; si narravano storie fantasiose ma io pensavo che la vita fosse quella. E soprattutto aspettavo di settimana in settimana il seguito dell'avventura, per la necessità di un lieto fine. Proprio come adesso.» Gianni Amelio

Selezione film

La rete degli spettatori porta film di qualità nelle sale e nelle scuole, facendo incontrare il pubblico con registi, sceneggiatori e attori.