La Cina è vicina

Anno:
1967
Durata:
107

Sinossi

Carlo, giovane militante del Partito socialista unificato, è impegnato nella campagna elettorale e aspira a un posto di assessore, ma si vede preferire Vittorio, rampollo della ricca famiglia Gordini Malvezzi. Deluso, ma deciso comunque  a migliorare la propria condizione sociale, fa in modo di farsi sposare dalla sorella di Vittorio, Elena, dopo averla messa incinta. Anche la sua ex fidanzata, Giovanna, trova una sistemazione sposando Vittorio dopo averlo, a sua volta, ricattato con la propria maternità. Solo Camillo, terzo fratello e leader di un gruppo estremista sembra restare fuori dalle squallide manovre che coinvolgono Vittorio ed Elena, impegnato a contestare, velleitariamente, istituzioni familiari e campagna elettorale.

Note a margine

Opera seconda del giovane Bellocchio, dopo l’apprezzato esordio de I pugni in tasca, il film rappresenta con toni grotteschi e caricaturali lo squallore e la meschinità della borghesia di provincia. Avvertendo nell’aria i segnali di un ’68 imminente, Bellocchio coglie lucidamente il cinismo politico della borghesia insieme all’ipocrisia e al falso moralismo delle relazioni familiari, senza per questo risparmiare il velleitarismo della contestazione giovanile e dei gruppi extraparlamentari che dovrebbero rappresentarne il superamento.

Frammentario nella struttura, il racconto procede per episodi isolati che si saldano solo grazie all’operazione meccanica del montaggio come a sottolinearne l’incongrua coesistenza. Anche se stilisticamente acerbo e non pienamente risolto, il film si fa apprezzare per la radicalità con cui scardina le convenzioni filistee del falso perbenismo.

Artistic Cast:
Glauco Mauri (Vittorio) Elda Tattoli (Elena) Paolo Graziosi (Carlo) Alessandro Haber (Rospo) Pierluigi Aprà (Camillo) Claudio Cassinelli (Furio) Daniela Surina (GIovanna)
Crew:
scritto e diretto da Marco Bellocchio collaborazione alla sceneggiatura Elda Tattoli fotografia Tonino Delli Colli montaggio Roberto Perpignani musica Ennio Morricone produttori Franco Cristaldi Oscar Brazzi
Direction notes:
Opera seconda del giovane Bellocchio, dopo l'apprezzato esordio de I pugni in tasca, il film rappresenta con toni grotteschi e caricaturali lo squallore e la meschinità della borghesia di provincia. Avvertendo nell'aria i segnali di un '68 imminente, Bellocchio coglie lucidamente il cinismo politico della borghesia insieme all'ipocrisia e al falso moralismo delle relazioni familiari, senza per questo risparmiare il velleitarismo della contestazione giovanile e dei gruppi extraparlamentari che dovrebbero rappresentarne il superamento. Frammentario nella struttura, il racconto procede per episodi isolati che si saldano solo grazie all'operazione meccanica del montaggio come a sottolinearne l'incongrua coesistenza. Anche se stilisticamente acerbo e non pienamente risolto, il film si fa apprezzare per la radicalità con cui scardina le convenzioni filistee del falso perbenismo.

Selezione film

La rete degli spettatori porta film di qualità nelle sale e nelle scuole, facendo incontrare il pubblico con registi, sceneggiatori e attori.