Fantozzi

Anno:
1975
Durata:
103

Sinossi

Il ragionier Ugo Fantozzi affronta la sua giornata lavorativa, già dalla mattina, all’insegna della sorte avversa, infatti la lotta contro il tempo per timbrare il cartellino alle 8:30, lo vede scontrarsi con ogni tipo di vicissitudine che lo renderà perdente a ogni costo. La sua vita, in famiglia o in ufficio, non è di certo cosa facile, costretto a condividere le quattro mura domestiche con la figlia “bertuccia” Mariangela e una moglie che osa a malapena guardare in faccia; il nostro eroe trova l’amore nel posto di lavoro, nell’allegra Signorina Silvani, collega senza scrupoli e neanche un briciolo di sensibilità come tutti gli altri, il ragionier Filini compreso. Malgrado tutti i tentativi per conquistare la giovane ambita donna, tra un weekend fallimentare a Courmayeur e un pechinese al forno, Fantozzi non riesce a togliersi di dosso la maschera da uomo imbranato e goffo, fino a perdere completamente qualsiasi occasione di averla tra le sue braccia. Sfruttato e deriso ogni giorno, è vittima dei meccanismi subdoli dell’arrivismo spietato degli altri colleghi, pronti a delegare innumerevoli pratiche di lavoro sulla scrivania del sempre troppo comprensivo Fantozzi; viene coinvolto in tutte le iniziative mondano-goliardiche organizzate da Filini: dai Capodanni devastanti, agli incontri di tennis nella nebbia, alle partite di calcetto nei più disastrati campetti di periferia, fino a giornate di campeggio e pesca in barca, sempre sotto la classica nuvoletta dell’impiegato che non tradisce mai l’arrivo della pioggia.

Eppure anche lui a volte sa riemergere dalla coltre di rogna che lo comprime e dimostrare quel tenue barlume di personalità che ce lo rende ancora più vicino e tollerabile: la piccola Mariangela, derisa dai direttori eccelsi del suo ufficio e appesa a un appendiabiti come una scimmietta, stavolta fa pena anche a lui, che con aria sommessa corre a riprendersela e a confortarla come farebbe qualsiasi padre affettuoso con sua figlia, bella o brutta che sia; ma il momento massimo della sua rivincita il nostro ragioniere se lo prende con una partita a biliardo vittoriosa contro il capo dell’ufficio promozioni, a cui dimostra di non voler scendere a nessun tipo di compromesso che possa pregiudicare la sua dignità.

L’attivismo politico fantozziano del finale lo porta direttamente ai piani alti, lì dove nessuno avrebbe mai osato giungere. Le visioni celestiali che accompagnano le sventure del nostro eroe nel percorso della sua quotidianità, quindi, si concretizzano nell’incontro con il mega-direttore-galattico, colui che mai nessuno impiegato al mondo è riuscito soltanto a vedere e, in quell’entità mistica. trova l’occasione giusta dello “scatto” ideale per la sua carriera.

Note a margine

Luciano Salce gira questo primo episodio di tutta la saga fantozziana nel 1975, non rendendosi conto che stava per lanciare uno dei personaggi più amati di tutta la cinematografia italiana, infatti di lì a poco sarebbero seguiti almeno altri 9 capitoli, fino all’ultimo Fantozzi 2000 – La clonazione. La storia del ragioniere non molto fortunato è tratta direttamente dai racconti che Paolo Villaggio scrisse per «L’Europeo», che vennero raccolti nel libro Fantozzi (1971) e ne Il secondo tragico libro di Fantozzi, pubblicati dalla Rizzoli editore (a questi seguiranno altri sette libri).

Ma lo stereotipo di questo uomo come tanti, che vive la sua quotidianità come un susseguirsi infinito di avventure e disfatte, va ben oltre le pagine di un libro o uno schermo cinematografico e diventa un vero e proprio simbolo di una classe di gente che si riconosce e vive con lui le difficoltà che nascono anche da una semplice giornata di lavoro o da una mediocre cena tra amici.

La situazione fantozziana è perfettamente sintetizzata nella sequenza iniziale del film, dove il ragioniere risulta disperso da 18 giorni e a mettere in moto l’SOS ci pensa la povera moglie Pina, la quale umilmente cerca di avere notizie sul suo sfortunato marito. E lui è lì, dove nessuno avrebbe mai osato immaginare, murato vivo nei vecchi gabinetti. Solo l’introduzione ci aiuta a capire con chi avremmo a che fare nei prossimi 100 minuti di film. Il ragioniere si dimostra un uomo senza spina dorsale, pronto a subire rassegnato senza la possibilità di alzare mai la testa e quindi a ritrovarsi coinvolto nelle vicende più assurde, nella maggior parte dei casi innescate dai suoi compagni di lavoro.

Infatti con lui viene dipinto un vero e proprio quadro di personaggi che sono coadiuvanti e avversatori nella sua routine quotidiana: dal collega Filini, che sembrerebbe suo unico amico, a causa di cui però si ritrova sempre nei guai, alla signorina Silvani che si serve di Fantozzi solo a sua convenienza, fino alla moglie Pina, che lui continua a guardare come una nemica da evitare, ma che invece è l’unica a nutrire del puro affetto verso di lui.

È quindi un mondo colorito, pieno di caratteri e situazioni, dove ogni spettatore medio può ritrovare la sfumatura che più gli somiglia.

Artistic Cast:
Paolo Villaggio (Ugo Fantozzi) Liù Bosisio (Pina) Plinio Fernando (Mariangela) Anna Mazzamauro (Signora Silvani) Gigi Reder (Ragionier Filini) Giuseppe Anatrelli (Geometra Calboni) Pietro Zardini (Ragionere Fonelli) Umberto D'Orsi (Onorevole) Paolo Paoloni (Megadirettore)
Crew:
regia Luciano Salce soggetto Paolo Villaggio sceneggiatura Leonardo Benvenuti Piero De Bernardi Paolo Villaggio Luciano Salce fotografia Erico Menczer montaggio Amedeo Salfa scenografia Nedo Azzini musica Fabio Frizzi
Direction notes:
Luciano Salce gira questo primo episodio di tutta la saga fantozziana nel 1975, non rendendosi conto che stava per lanciare uno dei personaggi più amati di tutta la cinematografia italiana, infatti di lì a poco sarebbero seguiti almeno altri 9 capitoli, fino all'ultimo Fantozzi 2000 - La clonazione. La storia del ragioniere non molto fortunato è tratta direttamente dai racconti che Paolo Villaggio scrisse per «L'Europeo», che vennero raccolti nel libro Fantozzi (1971) e ne Il secondo tragico libro di Fantozzi, pubblicati dalla Rizzoli editore (a questi seguiranno altri sette libri). Ma lo stereotipo di questo uomo come tanti, che vive la sua quotidianità come un susseguirsi infinito di avventure e disfatte, va ben oltre le pagine di un libro o uno schermo cinematografico e diventa un vero e proprio simbolo di una classe di gente che si riconosce e vive con lui le difficoltà che nascono anche da una semplice giornata di lavoro o da una mediocre cena tra amici. La situazione fantozziana è perfettamente sintetizzata nella sequenza iniziale del film, dove il ragioniere risulta disperso da 18 giorni e a mettere in moto l'SOS ci pensa la povera moglie Pina, la quale umilmente cerca di avere notizie sul suo sfortunato marito. E lui è lì, dove nessuno avrebbe mai osato immaginare, murato vivo nei vecchi gabinetti. Solo l'introduzione ci aiuta a capire con chi avremmo a che fare nei prossimi 100 minuti di film. Il ragioniere si dimostra un uomo senza spina dorsale, pronto a subire rassegnato senza la possibilità di alzare mai la testa e quindi a ritrovarsi coinvolto nelle vicende più assurde, nella maggior parte dei casi innescate dai suoi compagni di lavoro. Infatti con lui viene dipinto un vero e proprio quadro di personaggi che sono coadiuvanti e avversatori nella sua routine quotidiana: dal collega Filini, che sembrerebbe suo unico amico, a causa di cui però si ritrova sempre nei guai, alla signorina Silvani che si serve di Fantozzi solo a sua convenienza, fino alla moglie Pina, che lui continua a guardare come una nemica da evitare, ma che invece è l'unica a nutrire del puro affetto verso di lui. È quindi un mondo colorito, pieno di caratteri e situazioni, dove ogni spettatore medio può ritrovare la sfumatura che più gli somiglia.

Selezione film

La rete degli spettatori porta film di qualità nelle sale e nelle scuole, facendo incontrare il pubblico con registi, sceneggiatori e attori.